Piscina Snoezelen
Terapia Snoezelen in acqua
Dopo i Giardini sensoriali vorremmo illustrare il caso studio di una piscina riabilitativa Snoezelen da noi progettata.
La realizzazione in questione risulta particolarmente completoa meritando quindi un’attenta analisidal punto di vista progettuale e delle interazioni.
L’articolo è suddiviso in quattro sezioni:
- Premessa
- Il progetto della piscina
- Stato dell’arte
- Approccio progettuale e strumenti
Premessa
Il progetto della piscina Snoezelen si basa su studi sulle attuali pratiche di riabilitazione in piscina, concetti di progettazione delle snoezelen room e alcune idee di design per la progettazione di attività riabilitative più coinvolgenti.
In particolare si fa riferimento agli studi condotti dall’Università di Siena. Questi sono stati condotti attraverso sessioni di osservazione dell’attività presso la Piscina Comunale di Siena, dove un gruppo di bambini affetti da sindrome di Down, autismo e cecità svolgono settimanalmente attività riabilitative e coinvolgendo in molte fasi terapisti multisensoriali.
Gli studi, oltre a comprovare l’effettiva utilità della stimolazione dei sensi in acqua, hanno consentito di sviluppare idee e prototipi per strumenti configurabili secondo diverse esigenze, volti a creare un ambiente che favorisce attività coinvolgenti e significative per i pazienti.
Gli sforzi progettuali del team si sono concentrati nell’identificare i tipi di strumenti che possono rendere esplicite le relazioni sociali e come tali attrezzature potessero mediarle, rendendole più strutturate e significative per i pazienti e migliorando potenzialmente l’attività di riabilitazione.
Il progetto della piscina
Le soluzioni del progetto più rilevanti per i terapisti sono collegate a due fattori:
Il movimento nell’acqua
La possibilità di sviluppare attività individuali con il terapista e ludiche di gruppo.
In base a studi di settore si nota come l’attività principale svolta dai pazienti in piscina sia quella di camminare e di muoversi in acqua sfruttando lo spazio in modo verticale. Il fondo della piscina rappresenta di conseguenza la sede più adatta per un intervento di progettazione che trasformi il camminare in una attività più spontanea ed appropriata.
La soluzione tecnologica collegata a tale esigenza è quella di realizzare una interazione con il livello dell’acqua appropriata alle esigenze di ogni paziente, tenendo conto che tali esigenze possono cambiare nel tempo.
Lo strumento identificato è rappresentato da una piattaforma mobile che consente di variare la profondità della vasca in funzione delle specifiche esigenze.
L’idea fondante della piattaforma è quella di fornire ai pazienti un motivo per spostarsi nell’acqua favorendo la possibilità di costruire attività individuali e di gruppo con l’aiuto dei terapisti.
Il secondo elemento fondamentale della piscina Snoezelen è costituito da un diffusore sonoro che:
Permette al terapista di creare attività che si adattano ai differenti bisogni di ogni paziente,
Favorisce la costruzione esplicita di attività sociali e l’apprendimento per imitazione,
Rafforza il legame significativo tra i movimenti e le modificazioni che questi creano nell’ambiente, migliorandone la consapevolezza e affinando la coordinazione del paziente.
Piscine Snoezelen & terapisti
Le vasche per la stimolazione dei sensi in acqua si basano su un approccio di design volto a considerare l’interazione sociale, mediata da strumenti, ma applicato all’ambito della riabilitazione. Individua quindi, come utenti privilegiati, i terapisti nel ruolo di mediatori tra i pazienti e le attività condotte in piscina, mirando a fornire loro strumenti che possano supportali in questo ruolo.
I terapisti sensoriali sono di fatto gli utenti finali delle soluzioni prima descritte: la loro modularità e configurabilità, unite alla semplicità e naturalezza dell’interazione permettono loro di costruire attività di riabilitazione sempre nuove, adattabili ai bisogni individuali.
Approccio progettuale e strumenti Snoezelen
Gli elementi di riferimento per la progettazione sono raggruppabili in quattro categorie:
-
Spazio e impianti: prende in considerazione gli elementi strutturali dell’ambiente e come questi favoriscano o ostacolino l’attività. Dovranno pertanto essere garantite:
-
-
Accessibilità nell’accesso alla piscina e nell’ingresso in acqua
-
Densità e pressione idrostatica che permettano di svolgere le attività di riabilitazione in modo più sicuro e meno traumatico, offrendo ad alcuni pazienti l’opportunità unica di muoversi autonomamente
-
Temperatura dell’acqua
-
Filtrazione appropriata e facile manutenzione dei filtri
-
Luci appropriate
-
- Strumenti: gli oggetti che attualmente mediano l’attività di riabilitazione:
-
-
Oggetti galleggianti
-
Attrezzi ginnici
-
-
Persone: gli individui che prendono parte all’attività:
-
-
Medici
-
Terapisti
-
Pazienti
-
-
Contenuti: le relazioni fra le persone, gli strumenti e lo spazio danno forma alle attività sensoriali. Proprio per le implicazioni organizzative dell’utilizzo dell’idroterapia, è opportuno prevedere:
-
-
Strumenti per la prenotazione delle sedute in vasca
-
Gestione della logistica degli ausilii
-
Gestione della biancheria specifica e non
-
Tutto questo rende la socialità, su cui si basa il lavoro dei terapisti, più strutturata ed esplicita soprattutto per i pazienti, maggiormente a loro agio con stimoli diretti e semplici.
Fonti bibliografiche
- Carroll, J. – Making Use: Scenario-Based Design of Human-Computer Interactions, 2000, MIT Press;
- Dourish, P. – Where the action is the Foundations of Eembodied Interaction, 2004, MIT Press
- Norman, D. – La caffettiera del masochista. Psicopatologia degli oggetti quotidiani, 1996, Giunti Editore;
- Bannon, L. – Bodker, S. Beyond the interface: Encountering arteacts in use, 1991, Cambridge University Press.